Chi è Antonello Serra

Antonello Serra è nato ad Oristano il 6 febbraio 1967, attualmente vive e lavora a Trento. È socio dell’Associazione “Amici dell’Arte di Ghilarza”.
I suoi primi approcci con la pittura ad olio risalgono al lontano 1987, come autodidatta, riproducendo opere prima di De Chirico e in seguito di Salvador Dalì che rimane impresso non solo nei suoi quadri ma anche nel suo stile di vita.
Così inizia la sua avventura di pittore in un paesino di mille abitanti, confrontandosi con altri pittori locali. Dipinge instancabilmente giorno e notte; poi arrivano le prime mostre collettive in paese e dintorni fino al 1995, ma questa realtà gli va stretta e decide di trasferirsi in “continente”, a Trento, dove cambia totalmente stile di vita.
Conosce altri pittori ma soprattutto visita molte mostre che aprono nuovi orizzonti al suo lavoro.
Antonello ha sempre dichiarato che la sua fonte d’ispirazione è Dalì e nel tempo ha affinato la sua tecnica pittorica riuscendo ad esprimersi con immagini di sua invenzione nelle quali permane un velato ricordo della surrealtà dei primordi.
Sperimenta nuove tecniche su carta, su tavola e su tela seguendo anche i consigli di Giuseppe Bosich, grande maestro d’arte e artista contemporaneo e surreale.
Tocca temi delicati: si è cimentato in argomenti religiosi, introducendosi poi in ambiti erotici per arrivare ad affrontare anche la morte.
Fino al 2009 le sue invenzioni si sono sempre più orientate a descrivere minuziosamente, con dovizia di particolari, immaginari mondi sommersi e simboliche metamorfosi, spesso fortemente allusive della sessualità, nonché possedute da una specie di horror vacui. I colori nella attuale fase combinatoria, con accostamenti talvolta trasgressivi, appaiono amalgamati da una gestualità liquefatta, trasparenti. Riprendono, come in una memoria visiva, le immersioni nei caldi mari dell’oristanese, increspato da brezze ondeggianti che attraggono e respingono le pulluzioni ampollose, seminali, emergenti dalla fauna e dalla flora terrestre-marina-atmosferica, alla ricerca di sensuali coesioni amalgamanti. La miscela cromatica delle lacche di garanza con i blu di cobalto primeggiano nella campiture dei flottages, ma anche gli incendi di luce all’occaso, mediano degli aranci coi gialli primari e i rossi di cadmio, mentre i contrasti a contorno delle figure, delineate dal bianco titanio e dagli scuri delle terre d’ombra, scandiscono, talvolta in ritmo serrato, talaltra con delle messe a fuoco nei primi piani, un racconto suggestivo e favoloso, talvolta inquietante.
A partire dal 2009, dopo 5 anni di ricerche e di studi preparatori, Antonello inizia un nuovo ciclo e genere di opere relative al simbolismo e ai segni sardi che intitola “Infrusiadas” – Passaggi veloci; una mescolanza di segni, graffiti e simboli dell’età nuragica che vengono accostati con armonia cromatica ai segni e alle figure che appaiono sulle tipiche cassapanche sarde.
Un particolare equilibrio compositivo e cromatico che colpisce l’osservatore senza “disturbarlo”, che rende intrigante la visione e la scoperta di creature e situazioni favolose e fantastiche del passato. Una vera e propria immersione nella realtà immaginata difficilmente rappresentabile…….
Antonello Serra ha partecipato a numerose mostre collettive e le sue opere sono state apprezzate in diverse personali. Le più significative hanno toccato città italiane quali Oristano, Cagliari, Trento, Roma, Pisa, Milano, Bologna e Viterbo e città europee quali Lisbona e Berlino.